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MessaggioInviato: gio dic 05, 2024 11:34 am 
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daimlerchrysler ha scritto:
Lo sanno tutti che i dipendenti di Vw per il fatto che hanno un enorme potere politico godono di privilegi enormi, rispetto a qualsiasi altro gruppo tedesco attivo nel settore auto.
Persino durante il diesel gate questi privilegi non sono stati intaccati.
Circa ogni dieci anni Vw sborsa cifre mostruose per spedire più rapidamente dipendenti verso il prepensionamento per poi trovarsi lo stesso numero di lavoratori se non di più.
Questi sprechi venivano garantiti dai profitti cinesi che sono evaporati, Vw è passata da 5 miliardi di dividendi a meno di 1,5. La situazione rischia di spezzarsi via.
Naturalmente i dipendenti non hanno responsabilità nel fallimento commerciale delle Id ma portano una responsabilità non insignificante nell'attuale crisi di Vw.
Il costo dei dipendenti pesa per il 17% del fatturato di Vw, alla BMW e alla Mercedes meno del 12%, a Stellantis meno del 10%.


Però se il numero dei dipendenti anche coi prepensionamenti rimane identico, vuol dire che è un problema del potere che ha HR (o di chi controlla HR).
Che anche durante il dieselgate dovessero pagare i dipendenti (non hanno scelto loro di taroccare i dati) e non l'alta dirigenza, credo sia normale. E non per l'iper garantismo verso i dipendenti o i sindacati ( non ci metto becco), ma per scaricare le colpe sui giusti colpevoli.
Sui costi dei dipendenti (e non so se ci rientri anche la dirigenza), VW ha una buona parte degli stabilimenti in Germania, con un costo del lavoro più alto rispetto a Stellantis che ha diversi stabilimenti in Italia, Spagna, Francia, Serbia (almeno quelli che ricordo).

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MessaggioInviato: gio dic 05, 2024 11:49 am 
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Leon83 ha scritto:
Però se il numero dei dipendenti anche coi prepensionamenti rimane identico, vuol dire che è un problema del potere che ha HR (o di chi controlla HR).
Con Osterloh prima e Cavallo dopo, posizionati ai vertici?
Non vedo male in assoluto l'idea della compartecipazione dei dipendenti alla gestione, ma qualcosa nel modello tedesco non ha funzionato, dando troppo potere alla forza lavoro.


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MessaggioInviato: gio dic 05, 2024 11:56 am 
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L'attuale capo delle risorse del personale si chiama Gunnar Killian, è stato per 15 anni capo della segreteria di Bernd Osterloh, direttore del consiglio di fabbrica di Wolfsburg e di tutto il gruppo.
È un sindacalista che come manager guadagna buoni 3 milioni di euro l'anno.
Il numero dei dipendenti rimane uguale perché l'Ig Metall riesce ad imporre nuove assunzioni quando non sono per niente necessarie.
Nonostante i 38 miliardi di costi legati al diesel gate gli operai tedeschi di Vw non hanno perso un centesimo, con il piano Zukunftspakt del 2016 erano previsti 14.000 posti di lavoro in meno nelle fabbriche tedesche, ad oggi anno Domini 2024 quel numero è sceso di 1.000 unità.


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MessaggioInviato: gio dic 05, 2024 12:12 pm 
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mauro65 ha scritto:
Leon83 ha scritto:
Però se il numero dei dipendenti anche coi prepensionamenti rimane identico, vuol dire che è un problema del potere che ha HR (o di chi controlla HR).
Con Osterloh prima e Cavallo dopo, posizionati ai vertici?
Non vedo male in assoluto l'idea della compartecipazione dei dipendenti alla gestione, ma qualcosa nel modello tedesco non ha funzionato, dando troppo potere alla forza lavoro.


Decisamente HR ha (ha avuto) troppo potere. E posso dirti, non che in Italia quell'area sia una mezza mafia (facendo parte di un'azienda da oltre 6000 dipendenti).

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MessaggioInviato: gio dic 05, 2024 12:16 pm 
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daimlerchrysler ha scritto:
L'attuale capo delle risorse del personale si chiama Gunnar Killian, è stato per 15 anni capo della segreteria di Bernd Osterloh, direttore del consiglio di fabbrica di Wolfsburg e di tutto il gruppo.
È un sindacalista che come manager guadagna buoni 3 milioni di euro l'anno.
Il numero dei dipendenti rimane uguale perché l'Ig Metall riesce ad imporre nuove assunzioni quando non sono per niente necessarie.
Nonostante i 38 miliardi di costi legati al diesel gate gli operai tedeschi di Vw non hanno perso un centesimo, con il piano Zukunftspakt del 2016 erano previsti 14.000 posti di lavoro in meno nelle fabbriche tedesche, ad oggi anno Domini 2024 quel numero è sceso di 1.000 unità.


Chiaro come il sole, IG Metall spinge per aver sempre lo stesso numero di dipendenti, l'HR che è legato a doppia corda con IG Metall è d'accordo, e chi dovrebbe perdere benefici o tagli di stipendio è l'operaio o l'impiegato?
Qualche dirigente di R&D decide di giocare sporco col dieselgate e ne devono pagare le conseguenze i dipendenti che ne erano all'oscuro?

Solo per me questo ragionamento è abbastanza anomalo? Un conto è l'ipergarantismo, un conto è scaricare le colpe su chi non aveva voce in capitolo.

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MessaggioInviato: gio dic 05, 2024 5:39 pm 
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Per me è logico che le conseguenze diesel gate non debbano essere addossate al personale e difatti, nonostante le perdite colossali che quella truffa causò ai conti di Volkswagen gli operai tedeschi (ripeto sempre quelli tedeschi, non vale per nessun altro paese al mondo in cui Vw è attiva) non ne furono danneggiati dal punto di vista economico (naturalmente parlo dello stipendio mensile, il bonus annuale legato ai profitti fu decurtato).
Vorrei però sottolineare che quando fu scelto di spingere sulla tecnologia diesel sul mercato nordamericano un ruolo importante lo svolse l’ordine arrivato da Osterloh che i motori venissero prodotti in Germania e non in Messico come sarebbe successo se Volkswagen avesse scelto la tecnologia ibrida per la Jetta del 2010.
Basta osservare la ciclicità dei problemi delle fabbriche tedesche di Volkswagen, ormai ci sono state ristrutturazioni nel 1994, nel 2006, nel 2016 e adesso nel 2024.
Rimane sempre fisso il problema che Volkswagen produce troppe componenti in house con un forte svantaggio competitivo rispetto ai concorrenti, pur di mantenere un così elevato numero di dipendenti.
I dividendi cinesi nonché la forza finanziaria di Audi potevano permettere di mantenere questi sprechi. I profitti sono evaporati.
Non è un problema di piccolo conto, l’aggressività dei cinesi potrebbe veramente far implodere l’azienda tedesca, non siamo ancora a quel livello però ci potrebbero arrivare.
Blume ha già annunziato forti tagli agli investimenti in ricerca e sviluppo, nella storia di Volkswagen non era mai successo dai tempi di Piech, segno che non c’è molto ottimismo per il futuro.


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MessaggioInviato: mer dic 11, 2024 1:37 pm 
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https://www.ilsole24ore.com/art/volkswa ... o-AGDmHdhB

Secondo Handelsblatt Vw starebbe pensando di spostare la produzione della Golf dalla Germania al Messico. Non succederà mai, in Nord America la Golf praticamente non vende niente.
È una tattica negoziale, si parla anche dello spostamento della ID Buzz da Hannover (mostruosamente sottoutilizzata) alla Polonia.


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MessaggioInviato: gio dic 12, 2024 8:27 am 
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https://www.manager-magazin.de/unterneh ... 68e088d4f3

Manager magazin fa il punto della situazione riguardo alle trattative per il piano di strutturazione alla Volkswagen.
Come atteso i sindacati stanno vincendo gran parte della battaglia.
L’impianto di Dresda verrà con ogni probabilità chiuso con risparmi minimi.
L’ex impianto Karmann di Osnabrück dovrebbe essere messo sul mercato, immagino la fila di costruttori che vogliono produrre in un impianto con i costi di produzione più elevati al mondo.
Se il management riuscirà a portare a casa la chiusura di questi due impianti, la capacità produttiva verrà ridotta di circa 100.000 unità, Vw deve ridurre la capacità produttiva di almeno 500.000 unità.

Blume, so erzählen Zuschauer, soll aufgezeigt haben, dass die Arbeitskosten bei VW in den deutschen Werken fast bei 80 Euro pro Stunde liegen – in der EU aber nur bei etwa 30 Euro. Dass das Gehalt in der höchsten Tarifstufe bei VW um etwa 60 Prozent höher liegt als im deutschen Durchschnitt. Und dass der Bau eines Autos in deutschen VW-Werken und bei Audi in Brüssel im Schnitt 4500 Euro teurer ist als im Rest von Europa.

I dati interni continuano a mostrare che i costi nelle fabbriche tedesche sono semplicemente assurdi. Il costo per ora di lavoro in una fabbrica dell’ex Germania occidentale Volkswagen è di 80 €, la media in Europa è di 30. Lo stipendio medio di un dipendente Volkswagen nell’assemblaggio è nella categoria di tariffe più alta superiore del 60% a quella di operai di altri costruttori tedeschi.
Produrre un’auto in una fabbrica tedesca di Vw costa 4.500 euro in più rispetto alla media europea.
Eppure di fronte a questi dati disastrosi sta per essere approvato un piano di strutturazione piuttosto moderato.
Verranno bloccati stipendi per due anni, verranno chiusi due piccoli impianti, ci saranno nuovi tagli all’amministrazione, management e azionari dovranno prendere parte ai tagli.
Ovviamente le famiglie Porsche e Piëch sono più che innervosite, possiedono il 53% dei diritti di voto, ma in consiglio di supervisione vengono battute da i rappresentanti del sindacato e quelli della bassa Sassonia.
Wiedeking (ceo di Porsche dal 1993 al 2009) già nel 2007 aveva detto che Volkswagen aveva 30.000 dipendenti di troppo. Siamo nel 2024 e la situazione è solo peggiorata.


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MessaggioInviato: ven dic 13, 2024 8:08 pm 
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op Volkswagen shareholder Porsche SE <PSHG_p.DE> expects to write down 7 billion to 20 billion euros ($20.98 billion) on its investment, it said on Friday, in the latest sign of how VW's cost crisis has shaken investor faith in the carmaker.

It also expects an impairment on its investment in luxury carmaker Porsche AG, majority-owned by Volkswagen, of up to 2 billion euros, based on analyst expectations for the two companies.

00:02AI designed wind turbine to optimize urban energy production

Volkswagen AG, which is in the midst of tense negotiations with unions over cost cuts at its German operations, was unable to complete its financial planning for the year, forcing Porsche SE to rely on analysts' expectations for its forecasts.

The investment vehicle, jointly owned by the Porsche and Piech families, said it now expects its group result after tax in 2024 to be "significantly negative", withdrawing its forecast of 2.4 billion to 4.4 billion euros.

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However, it still expects to distribute a dividend for the financial year, it said.

Porsche SE dovrà svalutare le partecipazioni in Vw e in Porsche AG per un valore compreso tra i 7 ed i 20 miliardi di euro. Segno che dal punto di vista contabile non si attendono a breve termine un miglioramento della capitalizzazione.
Wolfgang Porsche sarà più che incavolato.


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MessaggioInviato: lun dic 16, 2024 10:17 am 
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https://www.automobilwoche.de/autoherst ... ei-porsche

Purtroppo per il gruppo Volkswagen non è solo il marchio oomonimo a dare grattacapi.
La situazione di Porsche, per molti anni portatrice di grassi profitti, non è per niente rosea.
Le vendite in Cina sono crollate, per stessa missione del direttore finanziario i cinesi riescono ad offrire prodotti con un software migliore a partire da 30.000 dollari mentre le case premium tedesche offrono ben di meno però a prezzi a partire da 70.000 dollari.
Il doppio ruolo di Blume come amministratore delegato di Porsche ma anche del gruppo Volkswagen è di nuovo sotto tiro. Sono necessarie scelte drastiche e Blume rimane a Stoccarda solo due giorni alla settimana.
È già acclamato chi la Macan sarà un insuccesso, è stato una scelta eccessivamente radicale quella di offrirla solo come elettrica.
Porsche ha già annunciato che la Cayenne, prevista come elettrica alla fine del 2025, continuerà ad offrire la versione ICE.
Inizialmente era previsto un restyling più o meno pesante della terza generazione, adesso si pensa di investire non poche risorse nel rinnovo della piattaforma (che è la MLB del 2007).
Anche il mega SUV K1 potrebbe essere offerto anche con motori ICE, naturalmente so comporta pesanti costi aggiuntivi.
Porsche aveva pianificato di arrivare entro fine decennio a 400.000 unità vendute ogni anno, adesso si pensa più realisticamente a circa 250.000 unità.
Ci sono anche importanti problemi nello sviluppo delle varianti elettriche della 718, anche qui ci saranno ritardi nella presentazione.
Anche tra i dipendenti c’è un forte senso di insicurezza, si parla di un taglio dei posti di lavoro fino ad 8.000 unità.
Difficilmente si arriverà a questo numero però è probabile che la dirigenza spinga sui prepensionamenti.


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MessaggioInviato: ven dic 20, 2024 8:26 pm 
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https://www.spiegel.de/wirtschaft/unter ... 15dc32d80d

Il gruppo Vw ha trovato un accordo con il sindacato per la riduzione dei costi di produzione delle fabbriche tedesche.
Gran parte delle minacce del management non sono diventate realtà.
La mini fabbrica di Dresda verrà riconvertita (ne faranno un museo dedicato a Piech :natale ).
La fabbrica di Osnabrück produrrà fino al 2027 la T Roc cabriolet, poi si cercherà un acquirente, che non verrà trovato.
Le fabbriche di grosse dimensioni come Zwickau ed Emden non verranno chiuse. La fabbrica sassone è molto più produttiva di Emden ma ha il difetto che la Sassonia non è azionista di Vw. Subirà una pesantissima riduzione della capacita produttiva.
La Golf classica verrà prodotta a partire dal 2027 in Messico.
Il taglio complessivo dei costi sarà pari a 17 miliardi di euro l'anno.
Il sindacato ha anche accettato un taglio degli stipendi però ha riottenuto la garanzia dei posti di lavoro fino al 2030.
La capacità produttiva verrà ridotta di 735.000 unità. Il numero di dipendenti in Germania calerà di 35.000 unità.
È un punto particolarmente doloroso alla Vw perché la forza dell'Ig Metall è sempre riuscita ad imporre assunzioni totalmente ingiustificate.
Vw ha pagato miliardi per le buonuscite ma dopo 5 anni si ritrova con sempre più dipendenti.
È sicuramente un compromesso al ribasso per il management però a causa della struttura di Vw sarebbe stato pressoché impossibile ottenere un risultato migliore. Sarebbe stato cassato dal consiglio di sorveglianza. Era anche assai improbabile che la Spd avrebbe accettato licenziamenti a meno di 2 mesi dalle elezioni.
Adesso il management deve concentrarsi nella ristrutturazione delle attività cinesi e di Cariad.


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MessaggioInviato: ven gen 03, 2025 5:19 pm 
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https://www.auto-motor-und-sport.de/ver ... e_vignette


La rivista Business Insider avrebbe avuto la visione di un’intervista interna del ceo di Vw Blume riguardo alle sfide per il 2025. Trovato l’accordo con i sindacati in Germania rimangono i problemi in Cina.
Blume ritiene che nel Nord America siano necessari ulteriori investire rimanere competitivi, l’attuale gamma non sarebbe adatta. Vw aveva puntato troppo sulle BEV che vendono poco.
Cupra verrà introdotta su quel mercato (già Vw ha ridotte quote di mercato, introdurre altri 2 marchi come Cupra e Scout non mi sembra il massimo della logicità) con produzione a Chattanooga.
Parole dure sono state rivolte ad Audi, Blume ha dichiarato di ritenere sbagliata la scelta non offrire nuovi modelli ICE a partire dal 2026, è necessario spingere di più sugli ibridi.


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MessaggioInviato: sab gen 04, 2025 3:36 pm 
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Della serie come si va a stuzzicare il dente Cariad(o)

https://www.repubblica.it/tecnologia/20 ... G-P7-S1-T1

Volkswagen: accessibili online i i dati di localizzazione di 800.000 auto elettriche
04 Gennaio 2025 alle 10:38

L'errata configurazione di un server cloud ha reso pubblicamente accessibili i dati di localizzazione di 800.000 auto elettriche del gruppo Volkswagen per diversi mesi nel corso del 2024. La falla è stata causata da un errore tecnico di Cariad, una controllata del gruppo tedesco che si occupa di gestire le app dei vari marchi e di raccogliere dati di tracciamento e analisi delle autovetture. Lo ha rivelato un’inchiesta di Der Spiegel, condotta in collaborazione con i ricercatori del Chaos Computer Club (CCC) a seguito di una segnalazione di un whistleblower anonimo. Fra i modelli interessati ci sono le vetture della serie ID di Volkswagen, ma anche auto a marchio Skoda, Seat e Audi.

Le informazioni provenivano dall'app Volkswagen, con cui è possibile gestire vari parametri di utilizzo e di localizzazione dei veicoli elettrici. Poiché l’app registra la posizione GPS della vettura ogni volta che viene messa in moto o spenta, analizzando i dati si poteva ricostruire una cronologia estremamente precisa degli spostamenti dei proprietari. Per 460.000 automobili, in particolare di Volkswagen e Seat, i dati erano così puntuali da permettere di dedurre la posizione dell’auto con un'approssimazione di dieci centimetri. In alcuni casi era possibile risalire anche ai corrispondenti dati di contatto, rendendo facile l’identificazione e l'associazione del veicolo al proprietario.

File in chiaro
I ricercatori del CCC hanno scoperto alcuni siti web riconducibili a Cariad, e a partire da quelli hanno potuto ricostruire alcuni percorsi per il salvataggio dei file. Fra questi, in chiaro e senza password, c’era anche una copia del dump di memoria di alcune applicazioni dell’azienda. In quei file è stato infine possibile scoprire i dati di accesso a un sistema di archiviazione cloud su Amazon in cui si trovavano i dati di localizzazione delle autovetture.

Un malintenzionato che avesse avuto accesso alle informazioni, spiegano i ricercatori, avrebbe potuto facilmente dedurre le abitudini di vita o la routine del proprietario semplicemente incrociando i dati di localizzazione dell’auto con una mappa. Si sarebbero potuti ricostruire, ad esempio, i luoghi di parcheggio abituale di fronte a siti sensibili o scabrosi come le sedi dei servizi segreti, le ambasciate, oppure l’appartamento di un’amante, una casa d’appuntamenti, o un centro di disintossicazione.

Politici e polizia geolocalizzati
A fini d’inchiesta e con l’autorizzazione degli interessati, i ricercatori del CCC e i giornalisti dello Spiegel hanno tracciato i dati di movimenti di due politici tedeschi: Nadja Weippert, sindaca di Tostedt eletta con i Verdi al parlamento della Bassa Sassonia, e Markus Grübel, deputato della CDU al Bundestag.

Dai dati si poteva vedere ad esempio che la Volkswagen di Grübel veniva parcheggiata spesso davanti alla casa di riposo dove risiede il padre, ma anche di fronte a una caserma dell’esercito. Grübel è attualmente membro della Commissione Difesa e fu Segretario di Stato presso il Ministero della Difesa fino al 2018.

Nel caso di Weippert, i dati mostrano invece i viaggi verso il parlamento di Oldenburg, i parcheggi di fronte al municipio di Tosted, vicino a un’associazione sportiva, di fronte al fornaio, e presso lo studio della sua fisioterapista. Oltre a Weippert e Grübel, i giornalisti e i ricercatori sono riusciti a risalire ai dati di molti altri politici, imprenditori, potenziali agenti dei servizi segreti, e delle 35 pattuglie Volkswagen elettriche della polizia di Amburgo.

La risposta delle aziende
Il 26 novembre scorso il team del CCC ha avvisato Cariad, Volkswagen e le autorità locali e federali, che hanno intimato alle due aziende di risolvere il problema entro 30 giorni. Cariad è subito corsa ai ripari correggendo il bug di configurazione prima della rivelazione pubblica dell’incidente da parte del CCC.

Linus Neumann, portavoce del Chaos Computer Club, ha definito la falla come “un’enorme quantità di chiavi di casa lasciate incustodite sotto uno zerbino troppo piccolo”. Cariad per contro ha assicurato che, stando a una prima analisi, nessuno ha avuto accesso ai dati al di fuori dei ricercatori e dei giornalisti dello Spiegel.

“Il CCC è stato in grado di trarre conclusioni sui dati di alcuni utenti solo aggirando diversi meccanismi di sicurezza, che hanno richiesto un alto livello di competenza e un notevole investimento di tempo, oltre alla combinazione di diversi set di dati”, ha dichiarato Volkswagen tramite un portavoce.

Per il gruppo tedesco il caso rappresenta però l’ennesimo scivolone, stavolta sulla privacy, in un momento di seria difficoltà. Poco prima di Natale, dopo intense trattative coi sindacati, l’azienda ha rinunciato alla preannunciata chiusura di tre fabbriche in Germania, a fronte però del taglio di 35.000 posti di lavoro.


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MessaggioInviato: sab gen 04, 2025 9:45 pm 
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Altro disastro di Cariad.
Blume ha pagato a caro prezzo partecipazioni in Rivian e XPENG, lo scopo è quello di sostituire Cariad. Non è una buona notizia per noi Europei, entro il 2030 Vw cancellerà 8.000 posti nello sviluppo software che verrà fatto in USA ed in Cina, non più da noi.


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MessaggioInviato: mar gen 07, 2025 12:38 pm 
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https://www.automobilwoche.de/autoherst ... icher-sind


Corsivo di automobilwoche sulla ristrutturazione degli impianti tedeschi di Volkswagen, la critica è abbastanza pungente.
Dato per assodato che le richieste del management non sarebbero mai state accettate, si può comunque assumere che ai punti il sindacato abbia vinto perché è riuscito a limitare i danni in maniera importante.
Entro il 2030 è prevista una riduzione del personale in Germania pari a 35.000 unità per quanto riguarda il marchio Volkswagen.
La capacità produttiva verrebbe ridotta del 27%, una cifra mostruosa.
Solo Wolfsburg passerà da una capacità di 800.000 unità (che poteva arrivare fino ad 1 milione di unità all’anno) a 400.000.
La fabbrica sassone di Zwickau, a lungo celebrata come il futuro del gruppo (la prima fabbrica a essere completamente convertita alla produzione di BEV) subirà un taglio da 450.000 unità a 150.000.
La fabbrica che in linea teorica avrebbe dovuto essere chiusa,Emden, passerà da una capacità produttiva di 400.000 unità a meno di 200.000.
Il giornalista di Automobilwoche fa chiaramente notare che il taglio della capacità produttiva (con conseguente taglio del personale) porterà sì ad una riduzione dei costi, ma il mantenimento di fabbriche più piccole continuerà ad essere un peso per la casa madre, c’è un rischio molto forte che già entro fine del decennio questo accordo dovrà essere rivisto.
Un aspetto che non è stato affatto citato nei giornali tedeschi (qui vige ancora una cultura molto socialistoide dove viene celebrata la possibilità da parte dei lavoratori di potersi godersi il part-time e l’home office anche se le condizioni dell’azienda proprio non lo permetterebbero) è il massiccio taglio dei posti in ricerca e sviluppo che prima colpiranno il marchio Vw, poi Cariad e anche gli altri marchi.
Lo stesso Blume chiaramente che gran parte degli investimenti verranno effettuati tramite XPENG in Cina e Rivian negli USA.
Ciò rappresenta secondo me il nucleo del fallimento della politica industriale europea. Stiamo forzando l’elettrificazione dando enormi vantaggi competitivi ai produttori cinesi, non siamo capaci di creare una manifattura delle batterie competitiva nel continente (sarà il problema maggiore) e per lo sviluppo software dobbiamo pietire l’aiuto di americani e cinesi.
Non saranno tempi facili.


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MessaggioInviato: mar gen 07, 2025 2:20 pm 
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Oh però almeno hanno la corrente gratis grazie al nucl... no, niente.

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Fiat Panda Hobby - 39 cavalli, sì, ma non per tonnellata :alastio:


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MessaggioInviato: mar gen 07, 2025 3:03 pm 
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Almeno sono gran lavorator.. ah no

https://www.corriere.it/esteri/25_genna ... 4xlk.shtml


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MessaggioInviato: mer gen 08, 2025 7:56 pm 
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With Scout and Cupra inbound, Blume confident on VW Group’s fortunes in U.S.
Jack Walsworth
Wed, January 8, 2025 at 12:18 PM GMT+1 3 min read


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LAS VEGAS — Volkswagen Group CEO Oliver Blume is confident the group can achieve greater sales volume in the United States not only with two new brands — Scout Motors and Cupra — but also the company’s namesake, mass-market brand.

Capturing a greater slice of the vast U.S. market has long been a challenge for VW Group, notably the VW brand, which has enjoyed significantly higher market share in regions such as Europe.


Blume said the billions of dollars VW has invested in North America over the years signals the group’s strong commitment to the region. He pointed to the creation of Scout Motors and its plant in South Carolina, a cell manufacturing plant in St. Thomas, Ontario, and a joint venture with Rivian, as examples, among others.

Yet with a North American market share of around four percent, there is still room for improvement, Blume acknowledged.

“Our ambition is much bigger, to improve our market share,” Blume said. “And we think we have some potential with all the new cars entering into the market.”

Blume said the market response to Scout has been very positive. The VW-backed startup revealed production-intent concepts of the Traveler SUV and Terra pickup in October. Scout plans to offer the body-on-frame vehicles as electric vehicles or with an optional extended-range EV energy system. Scout is also pursuing direct-to-consumer sales.

Over 50,000 people have placed a $100 refundable reservation on a Scout vehicle, Blume said, with many of the reservations going toward the extended-range variant.


Production at Scout’s plant is set to begin in 2027.

VW Group’s sporty Spanish brand Cupra has started preliminary talks with Penske Automotive Group to explore a partnership ahead of entering the U.S. by 2030.

Blume called Penske Automotive CEO Roger Penske a long lasting partner with many of the automaker’s brands, along with Porsche motorsports.

“There’s a big trust [established] over many, many years,” Blume said. “He’s very successful in the U.S. And so we think that will fit perfectly.”

Scout’s decision to sell direct to consumers and Cupra’s talks with Penske have raised eyebrows throughout VW Group’s U.S. retail network.

Big potential for VW brand
VW sales in the U.S. rose 15 percent to 379,178 in 2024, padding the brand’s share slightly in an overall market that rose 2.5 percent.

VW Group of America in November shifted management gears when CEO Pablo Di Si departed and was replaced by Porsche veteran Kjell Gruner.

“When we look to this year, there’s also big, big potential for the brand of Volkswagen,” Blume said, pointing to the refreshed Taos subcompact crossover, on sale now, and the redesigned Tiguan, which is set to launch around June.

Blume added that the automaker has gathered 230,000 hand-raisers for the electric ID Buzz minivan. Deliveries began in November.

“The first signal we are getting from the market is very positive,” Blume said of the ID Buzz.

Blume si è detto fiducioso sull' espansione del gruppo nel mercato nord americano. Il CEO è ottimista sullo sbarco di Cupra in Nord America utilizzando la rete di concessionari di Roger Peske.
Scout venderà soprattutto range extender, intanto anche Audi e VW dovranno contribuire alla crescita del gruppo.
Il marchio VW si ritrova una gamma vecchissima, Audi ancora peggio.


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Audi vecchissima?
A5, q5, q6 e a6 etron arrivate nel 24.
Quest’anno arriva q3 e altro


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MessaggioInviato: gio gen 09, 2025 6:39 am 
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Adesso sta arrivando sul mercato americano la Q6.
La Q5 è in vendita dal 2017, la A4 dal 2016.
La Q7 dal 2016, la Q8 dal 2019.
Il disastro Cariad ha ingolfato il rinnovamento della gamma. Poi i nuovi modelli Audi arrivano in America circa un anno dopo rispetto all’ Europa.


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MessaggioInviato: gio gen 09, 2025 9:27 am 
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Giusto.
Arriveranno quest'anno.
Cariad disastro da libri di storia


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MessaggioInviato: gio gen 09, 2025 9:37 am 
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Non è che Trump nella sua orgia di "questo è mio, questo pure ecc ecc" vuol prendersi pure Cariad?

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MessaggioInviato: gio gen 09, 2025 9:50 am 
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MessaggioInviato: gio gen 09, 2025 11:08 am 
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Leon83 ha scritto:
Non è che Trump nella sua orgia di "questo è mio, questo pure ecc ecc" vuol prendersi pure Cariad?



Dato che è un pessimo uomo d'affari non mi stupirei.
A parte gli scherzi Blume è stato nominato ceo di Vw in primo luogo per salvare l'azienda dal disastro Cariad che stava paralizzando lo sviluppo di tutti i modelli del gruppo.
La sua ricetta prevede un fortissimo ridimensionamento e alleanze (pagate a caro prezzo) in Cina (per il mercato locale) e negli Usa (per il resto del mondo).
Internamente si dice che gli sviluppatori di Vw guardino con molta ammirazione il lavoro degli americani.
Anche in Cina lo sviluppo delle Bev economiche starebbe procedendo secondo le aspettative.


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MessaggioInviato: gio gen 09, 2025 11:22 am 
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quando i tedeschi capiranno che devono lasciar perdere l'informatica sarà sempre troppo tardi :leggi

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"Scusi, ma lei ha preso la patente di guida veloce?"


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MessaggioInviato: gio gen 09, 2025 11:29 am 
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E si che sarebbe bastato pensare agli "splendidi" gsm Siemens, per stare lontanissimi da ogni cosa, simile ad un software, proveniente dalla Germania


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MessaggioInviato: lun gen 13, 2025 5:40 pm 
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Audi delivered around 1.7 million vehicles worldwide in 2024. More than 164,000 of those were fully electric models. Reasons for this overall decline of almost 12 percent (8 percent for fully electric models) compared to the previous year included the challenging economic conditions, an intensely competitive market, and limited availability of parts. In addition, the new product portfolio is only gradually having an impact on global sales volumes.
“We have a clear vision of how we are redefining Vorsprung durch Technik. Our ongoing model initiative shows the direction Audi is taking. The year 2024 was part of a transitional phase as we move towards our new product portfolio,” says Audi CEO Gernot Döllner. “Global economic uncertainties and intensified competition also shaped the past year. Despite these challenges, we are convinced that we will achieve our long-term goals. With a clear product and technology road map, Audi is systematically rejuvenating its product portfolio with over 20 new models in 2024 and 2025.” Last year, Audi already presented more than half of these, including the new battery-electric vehicles Audi Q6 e-tron and Audi A6 e-tron, plus combustion-engine vehicles such as the Audi A5 and Audi Q5. “In 2025, we will continue our model initiative and renew key model families such as the Audi A7 and the Audi Q3. Customers can look forward to numerous new plug-in hybrids as well.”

After a record year in 2023, geopolitical and industrial conditions impacted delivery figures in 2024. A general economic environment characterized by stagnation and structural problems as well as a tense political situation posed major challenges for the entire automotive industry and influenced consumer behavior on an international scale.

“From the beginning, 2024 was considered a transitional year. We have strong models entering the markets, but they will only gradually become significant in terms of sales volume. At the same time, some models have been phased out. Challenging economic conditions and the intransparency in terms of government incentive structures are currently causing a certain reluctance to buy affecting the entire industry, especially when it comes to fully electric vehicles,” says Marco Schubert, Board Member for Sales and Marketing.

“With our three-pronged approach of electric cars, plug-in hybrids, and combustion-engine vehicles, we are positioned flexibly and robustly for the coming years and offer our customers a diverse range of premium vehicles. With our clear strategy and the strong commitment of our retail partners and international teams, we are setting ourselves up for the future.”

Sales performance in Europe, North America, and China

Audi delivered more than 164,000 fully electric models to customers worldwide (–8 percent) in 2024. Demand was notably strong for the Audi Q4 e-tron, with almost 108,000 units delivered globally. Since its market launch in the third quarter, the new Audi Q6 e-tron recorded almost 15,000 deliveries.

In addition to the all-electric models, the Audi Q5 (298,000 units), the Audi A6 (244,000 units), and the Audi Q3 (215,000 units) sold particularly well.

Audi Sport delivered more than 41,000 high-performance vehicles worldwide, a decrease of roughly 14 percent. In the USA, Audi Sport models recorded over 9,000 deliveries – their best result ever (+4 percent).

With around 466,000 vehicles, the number of deliveries in Europe (excluding Germany) was almost 6 percent below the previous year. The number of electric vehicles was just below 81,000 units (+6 percent). The most popular models in Europe were the Audi A3 (84,000 units), Audi Q3 (79,000 units), and Audi Q4 e-tron (57,000 units).

In Germany, Audi delivered over 198,000 cars (–21 percent). This figure includes roughly 22,000 fully electric vehicles (–33 percent).

In the UK, the number of deliveries was around 123,000 units (–11 percent), in France around 48,000 units (–3 percent). For electrically powered models, Audi recorded an increase of 24 percent in France compared to 2023. Audi also showed a solid result in Italy, delivering more than 67,000 units (+1 percent), including roughly 3,000 electric vehicles (+7 percent). In Spain (incl. Canary Islands), Audi delivered over 39,000 units (–4 percent) to customers.

In North America, Audi sold just below 241,000 vehicles (–13 percent) in 2024 – almost 29,000 of those were fully electric (–6 percent).

In the intensely competitive market of China, Audi delivered a total of more than 649,000 cars to customers. This represents a decline of around 11 percent compared to the previous year.

In the overseas and emerging markets, Audi delivered over 116,000 vehicles (–18 percent) in 2024.

Audi brand deliveries
Cumulative
2024
2023
Change vs. 2023
World
1,671,218
1,895,240
–11.8 %
Germany
198,342
252,060
–21.3 %
North America
240,771
276,735
–13.0 %
China
649,434
728,575
–10.9 %
Europe (excluding Germany)
466,209
495,559
–5.9 %
Overseas and emerging markets
116,462
142,311
–18.2 %

2024 da dimenticare per Audi. Le vendite sono calate del 12%, le BEV dell’8%.
La gamma è stravecchia, ci sono stati problemi di produzione nel primo semestre dello scorso anno, le BEV vendono meno delle attese.
Nel 2024 sono stati lanciati molti modelli di volume che faranno sentire un effetto positivo nel 2025, in più stanno per arrivare la A7 (ex A6) e la Q3.
Sempre nel 2025 in Cina verranno lanciate la A6 etron, la Q6 Etron e 2 modelli con il sub brand AUDI (così si chiama).


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MessaggioInviato: lun gen 13, 2025 5:43 pm 
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Porsche AG
Auslieferungen

Januar – Dezember
2023 2024 Differenz
Weltweit 320.221 310.718 -3%
Deutschland 32.430 35.858 +11%
Nordamerika 86.059 86.541 +1%
China 79.283 56.887 -28%
Europa (ohne Deutschland) 70.229 75.899 +8%
Übersee und Wachstumsmärkte 52.220 55.533 +6%


Porsche ha subito un calo del 3% delle vendite globali, la colpa è esclusivamente della Cina dove c’è stato un crollo del 28%.
In Europa le immatricolazioni sono salite dell’8%.
Sono curioso di rilevare come andranno le vendite della nuova Macan ev, hanno speso moltissimo per lo sviluppo.


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MessaggioInviato: lun gen 13, 2025 6:00 pm 
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daimlerchrysler ha scritto:
2 modelli con il sub brand AUDI (così si chiama).


Eh? :boh :?

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MessaggioInviato: lun gen 13, 2025 8:53 pm 
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Questa meraviglia. Audi venderà insieme a SAIAC dei modelli sviluppati esclusivamente in Cina con un posizionamento leggermente inferiore rispetto alle Audi tradizionali. Questi modelli ( sono previsti 6 entro il 2030) non avranno il simbolo dei 4 anelli.


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