Numeri enormi se confrontati a Fiat/alfa/Lancia in Italia.
Melfi su una capacità di 500.000 produce meno di 100.000 auto
Cassino 30.000 su 300.000
Pomigliano 150.000 su 300.000

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Seat Leon 1.4 E-Hybrid Phev 204 cv

Siamo ancora molto lontani dai livelli pre covid e secondo la maggioranza degli analisti quei livelli non verranno mai più raggiunti in Europa.
In più i costruttori hanno investito molto per convertire la produzione verso le BEV che non vendono secondo i piani. Infine i cinesi stanno conquistando quote di mercato sempre più rilevanti, è una miscela tossica per i costruttori europei.

https://www.automobilwoche.de/autoherst ... utos-emden

VW vuole aumentare la produzione di bev nell'impianto di Emden. Crescono nel successo della Id7, la quale non raggiunge 1.500 unità al mese in Europa, neanche 2.000 in Cina. Negli Stati uniti il tanfo del flop è stato talmente pesante che non l'hanno neanche lanciata.

Ho l'impressione che l'eldoLado cinese per le case europee non solo sia finito, ma si interromperà bruscamente.
Ormai vedo che i china comprano e predilogono quasi solo le loro auto elettriche, e le vendite delle europee lussuose calano.
Ho letto anche che hanno ridotto la produzione della classe S per contrazione della domanda.
Non un buon segno.. soprattutto ora che hanno allontanato gusti e prezzi dai desiderata e dalle possibilità europee.

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Toyota RAV4 2.5 Hybrid Lounge - 2019
Lexus Ux250h 4wd Luxury - 2020
Royal Enfield Interceptor 650 - 2022
Saab 9.3 Cabrio 2.0T SE- 1998

Vedila così, è la volta buona che tornano a far auto con stile per gli europei.
Tra i dazi che si sono da anni per chi non produce in luogo, quante case hanno floppato in Cina? Fiat, Jeep le orine che mi ricordo .

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Seat Leon 1.4 E-Hybrid Phev 204 cv

La situazione sta cambiando radicalmente. Le case occidentali non si potevano lamentare perché pur costrette alle jvs con i gruppi cinesi realizzavano profitti stratosferici e dominavano il mercato. Lo shift verso l’elettrico ha indubbiamente favorito le aziende cinesi (ma non quelle storiche come Saiac, FAw e Dongfeng).
Tutte le case non cinesi stanno soffrendo, nessuna esclusa. Sia quelle tradizionalmente forti come Gm, Vw, Toyota e Hyundai-Kia sia quelle che erano da tempo più deboli come Ford e Stellantis (il crollo di Psa è storico nelle dimensioni).
Gm, Vw, Toyota e Hyundai-Kia hanno detto a chiare lettere che non riusciranno a tornare ai primi anni 2010 come quote, si cerca di limitare i danni ma con enormi difficoltà.
Come atteso il dirigismo cinese volto a favorire l’industria locale, immensamente aiutato da una politica europea suicida dominata dall’ideologia green, sta trionfando. I danni collaterali saranno immensi.

Se sopravvivono...

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Toyota RAV4 2.5 Hybrid Lounge - 2019
Lexus Ux250h 4wd Luxury - 2020
Royal Enfield Interceptor 650 - 2022
Saab 9.3 Cabrio 2.0T SE- 1998

Basta applicare gli stessi dazi che le altre case subiscono in Cina e la cosa si riequilibra.
"L'ideologia green" non è solo una questione di CO2 (di cui non frega un cazzo a nessuno), ma di sobrietà energetica che ci porterà ad essere sempre meno dipendenti dai beduini, bevi-vodka e fanatici politico/religiosi con problemi di performances sessuali d'ogni sorta.

L'errore IMHO è quello di credere che il libero mercato possa fare tutto da solo.

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Vw T-Roc 1.0
Guidavo Alfa 147 JTDm e Mazda MX-5 NC 1.8

https://www.quattroruote.it/news/indust ... unto_.html

Caso strano, Vw non riesce a tagliare i costi come preventivato. Il piano era di ridurre le spese di 4 miliardi di euro nel 2024 per il marchio Vw, ne mancano 3.
Quando impareranno

Sembra mia madre quando decide che non deve più usare il robot aspirapolvere perché la bolletta della luce è arrivata troppo alta; e poi lascia la porta del frigo aperta.

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Lancia Ypsilon 0.9 TwinAir (01/2012) - 0.875cc/86hp (SGE 0.875) -
Mercedes-Benz W124 200E-16 (12/1992) - 1.998cc/136hp (M111.940) -
MINI Countryman Cooper SD (06/2020) - 1.995cc/190hp (B47C20B) -

Tu non hai una moglie campionessa di rinfrescamento rionale, clima a palla a 22 gradi e finestre aperte ad agosto per "cambiare l'aria"

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-- LE IENE PORTANO BENE --
- Renault New Laguna Sportour 4Control 2.0 dCi 150cv - 06/2010 -
- Suzuki GSR 600 K6 - 04/2006 -
- Ford Transit VII T350L 2.2 Tdci 140 cv - 06/2008
- [New entry] Lancia Delta Oro 1.4 T-Jet GPL 120 cv - 09/2008

https://www.manager-magazin.de/unterneh ... 6fb9e387d8

La situazione manageriale di Audi continua a mostrare segni di tensione. Si è appena dimessa la direttrice delle vendite e marketing, che aveva un notevole potere sotto Dusemann, cacciato nel 2023.
La situazione degli ordinativi preoccupa non poco, la Q6 sembra già un flop. Si deve sperare nelle nuove A5 e Q5 perché le elettriche avranno vendite ben sotto alle aspettative.

https://www.manager-magazin.de/unterneh ... 0cef88a8ec

In un altro articolo manager Magazin descrive la costernazione del management Vw di fronte al pesantissimo flop della Id Buzz, mi chiedo in quale mondo parallelo vivano.
Lanciata a fine 2022 con un prezzo base di 64.000 euro avrebbe dovuto rappresentare il volto delle Id, Diess credeva fortissimamente nel progetto. La capacità installata solo ad Hannover è di ben 130.000 unità. Soprattutto in America la Id Buzz avrebbe dovuto rilanciare il marchio.
Nel 2023 la produzione totale è stata di 33.000 unità, circa 1/4 del preventivato.
Mi domando come si possa essere così ciechi nei confronti della realtà.
Il prezzo è semplicemente folle, a causa dell’aerodinamica sfavorevole l’autonomia vera è molto ridotta rispetto a quella vera. In America hanno abbassato il prezzo prima del lancio ma parte da 59.000 euro, una Model Y parte da 41.000 dollari.
E’ lo stesso problema che Jeep sta incontrando con la Wagoneer S (prezzo base 71.000 dollari), già molti automobilisti non sono tentati da un veicolo elettrico, se poi spari prezzi esagerati i risultati sono miserabili.
Il ceo di Vw del mercato nordamericano ha dichiarato che la Id Buzz fungerà da brand ambassador, cioè ne venderanno pochissime.

Tutti giusto, ma confrontare una Model Y con una ID BUZZ è un po tirato per i capelli.
Poi è vero che consuma tanto, ma pure col più efficiente dei diesel o delle ibride, non avrebbe numeri stratosferici di consumo.
Poi non conterà ma qui in Norvegia se ne vedono tanti ( l’ho girata per 2000 km) , anche in versione cargo con rimorchio.

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Seat Leon 1.4 E-Hybrid Phev 204 cv

Facile, basta seguire le visioni oniriche dei neurodementi di Bruxelles.

Quoto. Se uno vuole un BEV prende Testa che costa meno, è più efficiente ed ha un ottimo ecosistema. Se invece rivuole il Bulli di quando era giovane, per quanto il Buzz sia davvero carino, si cerca un Caravelle termico con cui non si deve sbattere per ricaricare (visto il concetto e impiego tipico del mezzo).


La Norvegia è un mondo a parte. Stra affogati nei soldi grazie alle vendite di petrolio e gas ai paesi puzzoni, sono in quattro gatti in un sistema di governo che, controllando alcuni prezzi chiave, può indirizzare i propri cittadini a spendere secondo i desiderata di Oslo.

Per capire come Oslo dirige la nazione norvegese, basti pensare che i pensionati che si trasferiscono all’estero subiscono una decurtazione della propria pensione corrispondente all’indennità del carovita. Mi consta che sia l’unico Paese dell’Europa (intesa geograficamente) a farlo. Attenzione, non è una critica in assoluto, è un paese sovrano e fa quello che ritiene più corretto per sé stesso. Ma rende l’idea del loro livello di dirigismo. Quindi, a prescindere che sono quattro gatti e che il loro mercato conta lo zero virgola, davvero ciò che accade lassù a livello automotive è irrilevante.

Non so se dipenda da uno stato ricco o da una mentalità diversa nell’affrontare le cose.
So che oggi al benzinaio mentre aspettavo mia moglie che era al super a fianco il numero di auto che si sono fermate a rifornire è stato 0. Io avevo ordinato con Sixt una id3 o simile, le avevano esaurite. Hertz ha il 90% della flotta qui a pile o plugin.

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Seat Leon 1.4 E-Hybrid Phev 204 cv

Mentre scrivevi, ho aggiunto un’integrazione al mio post precedente che, manco a farlo apposta, in parte risponde al tuo dubbio.

In ogni caso, nonostante la stretta degli ultimi anni, la fiscalità sulle auto aziendali
(tra cui gli autonoleggi) premia le elettriche.

Ovvio, Model Y e Id Buzz non sono dirette concorrenti peró nel mondo delle BEV i confronti si fanno e ciò che offre una Id Buzz non vale assolutamente il prezzo richiesto. Anche se ci fossero incentivi risulterebbe fuori mercato. La pur carissima Multivan parte da 10.000 euro in meno e puoi viaggiare a lungo.

Il confronto l’ho estratto dal tuo post, non so se frutto dell’articolo o di un pensiero.
Senza arrivare alla multivan anche una polo fa più strada costando 1/4 della Id buzz.
Ma se si ragiona a livello di costo, anche una vecchia Kadett fa più km di una Polo odierna spendendo molto meno per l’acquisto.

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Seat Leon 1.4 E-Hybrid Phev 204 cv

Sì però il cliente medio magari è interessato ad una BEV, fa il preventivo di una Id Buzz e realizza che può avere un auto da famiglia sempre elettrica a prezzi molto più bassi.
Lo stesso identico discorso su cui sto scrivendo è stato fatto dal Dealer council di Stellantis, Jeep punta molto su questa Wagoneer S ma i vari concessionari hanno criticato apertamente i listini, non puoi chiedere 3 decine di migliaia di dollari in più per un modello che è di una categoria superiore alla Model Y.
Tavares lo ha detto in modo molto efficace: “il cliente non vuole spendere un euro/dollaro in più per comprare una BEV rispetto ad una vettura tradizionale, le quali adesso sono diventate troppo care”.

https://www.manager-magazin.de/unterneh ... de671a64ec


Il management di Vw ha minacciato la chiusura di un impianto in Germania. Ciò potrebbe sembrare una banalità dato che molti altri costruttori europei negli ultimi vent’anni hanno chiuso i propri impianti, vedi Opel, Ford, Peugeot, Fiat etc.. però per Volkswagen è un tabù. Anche se le famiglie Porsche/Piech controllano il 53% dell’azionariato il land della bassa Sassonia e i sindacati possono bloccare qualsiasi decisione del management. Per questo rimango molto scettico sulla risolutezza di Blume, Schäfer e Arntlitz. Eppure è quasi una rivoluzione a Wolfsburg . Da più di 35 anni esiste la garanzia di non licenziare i dipendenti delle fabbriche tedesche, proprio oggi quest’accordo è stato unilateralmente cancellato.
I massicci ritardi nello sviluppo del software hanno e esacerbato una situazione preesistente, i nuovi modelli elettrici non vendono assolutamente secondo le previsioni e i privilegi dei lavoratori delle fabbriche tedesche sono nello stato attuale per nulla giustificabili.
Ritengo che il management voglia alzare la voce per poi ottenere qualcosa di più ragionevole, anche se una ristrutturazione più radicale sarebbe necessaria per Volkswagen.

I sindacati insisteranno sempre per mantenere la forza lavoro: non hanno capito che, oggi, non è più possibile.
Così come non si rendono conto che, in questo modo, peggiorano la situazione.
Ci sono voluti più anni, ma alla fine anche a Wolfsburg iniziano a intravedere un futuro meno roseo del solito.

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Il problema è che il sindacato ha i mezzi legali per affondare le scelte del management. Tutte le fabbriche tedesche sia di Audi che di VW (passeggeri e veicoli commerciali) hanno un enorme sovraccapacità produttiva. Ingolstadt potrebbe produrre 600.000 unità, non arriva a 450.000.
Neckarlsum 300.000 di capacità, produzione sotto le 200.000.
Da anni Osterloh e poi Cavallo richiedono che si producano 1.000.0000 di auto l'anno, non succedeva neanche negli anni 70.
A Zwickau volevano arrivare a 500.000 unità (sarebbe la fabbrica delle varie MEB), quest anno quasi 1.5000 lavoratori temporanei saranno mandati a casa.
La situazione è nera, purtroppo l'Ig metall non vuole rinunciare ai propri privilegi

https://www.reuters.com/business/autos- ... 024-09-05/


BERLIN, Sept 5 (Reuters) - Germany's biggest union pledged to leave no idea unexplored, including a move to a four-day week, to counter Volkswagen management's threat of closing domestic plants for the first time in its history and dissolving decades-old job guarantees............ ( continua)

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Sai che cosa diceva quel tale? In Italia sotto i Borgia, per trent'anni, hanno avuto assassinii, guerre, terrore e massacri, ma hanno prodotto Michelangelo, Leonardo da Vinci e il Rinascimento. In Svizzera hanno avuto amore fraterno, cinquecento anni di pace e democrazia, e che cos' hanno prodotto? Gli orologi a cucù.( O.Welles)

Lavorare meno, lavorare tutti, il sogno socialista realizzato in terra.
Dallo stesso sindacato che costringe VW a pagare straordinari notturni per auto che non si vendono.
Seguo VW da ormai 20 anni e la sfacciataggine del loro sindacato non mi impressiona più per niente.

https://www.handelsblatt.com/unternehme ... 67350.html

Le trattative per l'impianto di Bruxelles non stanno andando bene, Audi non vuole assegnare nuovi prodotti e l'impianto non è per niente attrattivo per i nuovi costruttori cinesi. Gli operai hanno sottratto le chiavi di 200 vetture impedendo la consegna.

Intanto Blume ha rilasciato varie interviste a media tedeschi, ha ripetuto la necessità di tagliare i costi al marchio VW, ma si è mostrato conciliante. Alla fine troveranno un compromesso al ribasso che non sanerà i problemi di VW.

https://www.manager-magazin.de/unterneh ... 82cdd944d8

Secondo Manager Magazin a breve verrà annunciato il cambio del direttore finanziario del marchio Vw, l’attuale cfo di Seat/Cupra Powell è sudafricano e dovrebbe arrivare a Wolfsburg. Non è un buon segno perché i manager non tedeschi durano pochissimo, è segno che ci vogliono misure più dure nelle misure di ristrutturazione.

Qualcuno comincia a parlare di fallimento. A me sembra decisamente eccessivo anche il solo pensarlo. Ma in un mercato ormai saturo, ed in calo, come quello europeo, o tagli i costi, o sei fuori, ergo devono tagliare, e tanto

Parlare di fallimento e' completamente ridicolo. Volkswagen sta attraversando un periodo complesso soprattutto in Cina, paese in cui la redditività si è disintegrata e il colosso tedesco non riesce minimamente a stare al passo con gli emergenti marchi cinesi che riescono ad offrire la mobilità elettrica e un software di livello soddisfacente a prezzi inferiori rispetto ai tedeschi.
I problemi in Cina non sono esclusivi di Volkswagen come mostrano le ristrutturazioni di General Motors, Ford e Hyundai-Kia però in casa VW i miliardi cinesi servivano per compensare i privilegi degli operai tedeschi.
La dichiarazione di non poter escludere licenziamenti in Germania può sembrare rivoluzionaria, in realtà è solo una tattica negoziale, al massimo chiuderanno Dresda oppure Osnabrück, fabbriche totalmente inutili.
Il piano di ristrutturazione firmato a fine 2023 era ampiamente inadeguato e questo lo sapevano tutti, puntava a forti aumenti di prezzo di listino pur di non toccare gli sprechi produttivi. Il periodo non è facile ma la risposta del gruppo Volkswagen è sempre quella che ricerca il consenso con i sindacati.
Più interessante solo le linee strategiche che il ceo Blume ha presentato poche settimane fa durante un convegno a Stoccolma. Vw deve puntare su Bev più economiche. Cariad nel medio termine (cioè entro il 2030) verrà praticamente chiusa e gran parte dello sviluppo software sarà fatta da terzi. I tedeschi dopo il piano Scout sono al lavoro per ampliare la quota di mercato in Nord America, il pesante calo in Cina deve essere compensato in altre regioni. Riguardo alla segmento A elettrica sono a pane grano.

https://www.quattroruote.it/news/industria-finanza/2024/09/10/volkswagen_rescisso_il_contratto_di_salvaguardia_con_l_ig_metall.html


La Volkswagen fa un passo senza precedenti nel rapporto con il sindacato tedesco dei metalmeccanici e a darne notizia è lo stesso IG Metall, che ha annunciato di aver ricevuto dal costruttore di Wolfsburg la lettera di disdetta di diversi contratti collettivi: tra questi, c'è anche l'accordo che prevede esplicitamente la salvaguardia dei posti di lavoro e delle fabbriche tedesche fino al 2029.


Sindacato in allarme. L'intesa, in vigore dal 1994, è stata rinnovata più volte negli ultimi 30 anni: pertanto, la decisione della Volkswagen di procedere con la rescissione potrebbe rappresentare un punto di non ritorno nelle relazioni sindacali. A incrinarsi è soprattutto il rapporto con Daniela Cavallo, presidente del consiglio di fabbrica generale e membro del consiglio di sorveglianza del colosso tedesco, che di fatto è già in armi: "Ci difenderemo con fermezza da questo storico attacco ai nostri posti di lavoro", ha detto Cavallo. "Con noi non ci saranno esuberi".

Strada libera per i tagli. La rescissione dei contratti collettivi apre la strada a ogni tipo di scenario: di fatto, la Volkswagen ha ora le mani libere per pianificare i tagli ed è possibile che le fabbriche in bilico di cui ha già parlato la dirigenza siano il primo terreno di scontro con il sindacato. Un commento è arrivato anche da Wolfsburg, con il responsabile delle risorse umane, Gunnar Kilian, che sottolinea come l'azienda sia stata costretta a rescindere i contratti a causa delle attuali sfide economiche. Più concretamente, l'attuale accordo scadrà alla fine dell'anno e dopo sei mesi l'azienda potrà procedere con i primi licenziamenti. Tra l'altro, la Volkswagen ha cancellato ulteriori accordi sindacali, tra cui quello che prevede garanzie a favore dei tirocinanti e un altro che regola e definisce i contratti di lavoro temporaneo. In ogni caso, stando a quando dichiarato da Kilian, la direzione ha intenzione di negoziare un nuovo accordo nel più breve lasso di tempo e comunque entro giugno 2025. "Questo periodo ci darà l'opportunità di lavorare con i rappresentanti dei lavoratori per trovare soluzioni su come rendere Volkswagen competitiva e pronta per il futuro a lungo termine", aggiunge il manager. Nel frattempo Thorsten Gröger, direttore distrettuale e capo negoziatore dell'IG Metall, minaccia già un autunno caldo fatto di scioperi e manifestazioni di protesta.



Anticipo Daimler... ahia...

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