snoekie ha scritto:
Io invece penso, e ne sono convinto, che fu il piantone dello sterzo a causare l'uscita di pista.
Ci sta. E' l'ipotesi principale fin dalla famosa foto di Orsi pubblicata si Autosprint
Cita:
Poi Patrick Head, da buon progettista, matematico ed ingenere può dimostrare il contrario.
Ci mancherebbe.
. In effetti lo ha dimostrato; purtroppo, essendo di parte, rimane il dubbio che la dinostrazione sia corretta e non tirata per i capelli
Cita:
Io dico che il piantone si era tranciato, ma i cavi di collegamento che scorrevano all'interno di esso (che portavano vari segnali, tra i quali quelli delle cambiate up&down del cambio a palette sul volante) continuarono a trasmettere i loro segnali.
Ma meccanicamente lo sterzo non c'era più.
Esiste un video (cercalo sul web) dove si vede che quando passa sul traguardo, il volante di Senna oscilla in tutte le direzioni; impressionante vederlo oscillare di qualche centimetro, segno che il piantone si stava già spezzando; dalla telemetria risulta che Senna ebbe una leggera titubanza proprio in quel momento (alleggerì la pressione sul pedale del gas), forse aveva intuito che qualcosa non stava funzionando come avrebbe dovuto, non lo sapremo mai.
Al Processo Coulthard riuscì a dire che quelle oscillazioni erano normali, mentre Damon Hill rispose per due ore di fila che "non sapeva" o "non ricordava".
Renault fece sparite le centraline, una delle due ricomparve sovrascritta ed inservibile, mentre l'altra venne consegnata al Tribunale solo perché Forghieri (perito di parte ) convinse Patrick head a farla consegnare.
Insomma...Brutta storia....
Ricordo la famosa intervista di Coultard, dove lo stesso affermava che oscillazioni di 1-2 cm fossero normali, mentre secondo Alboreto il volente dovrebbe oscillare di millimitri, non centimetri.
Ricordo anche i "non ricordo" di Hill o le centraline con i dati illeggibili, immagini video che si troncano sul momento clou e via dicendo.
Però una cosa mi frulla in testa, parlando del famoso video in cui il volante oscilla mentre passa sul traguardo. Dalla telemetria fornita si vede che quando la forza sul volante cala sensibilmente di colpo, nel famoso curvone, indici di una potenziale rottura, Senna impiega due decimi di secondo per parzializzare il gas, come se avesse sentito qualcosa di strano; due decimi di secondo. Quindi mi sembra surreale che un pilota della sua esperienza sia transitato sul traguardo col volante che oscillava come se noi andassimo in giro col volante non fissato al piantone e non abbia minimamente pensato, nei 4-5 secondi che lo portavano al Tamburello, di rallentare o fermarsi, come se quel movimento dello sterzo per lui fosse normale e non anomalo. Un pilota quando sente l'insorgere di un guasto meccanico sulla monoposto alza subito il piede, lui invece si è fatto tutto il rettone, dalla linea del traguardo fino al Tamburello, col gas aperto al massimo, senza nessuna esitazione, nonostante il volante e le sue oscillazioni.
Io non so cosa sia successo, ma penso una cosa: le monoposto del 1994 erano delle monoposto su cui erano stati vietati diversi aiuti elettronici, tra cui le sospensioni attive ed il traction control; non ricordo le altre scuderie, ma la Williams Fw16 era stata progettata con le sospensioni attive, salvo poi doverle abbandonare. Il risultato era un'auto spaventosamente veloce ed altrettanto nervosa e difficile da guidare (Senna fece tre pole nella prime 3 gare, ma in Brasile si girò come un principiante, dovendosi ritirare). Era una macchina che non perdonava se portata al limite, dove diventava necessaria una sensibilità di guida che Senna aveva e Hill no ( che, infatti, al limite non la portava perchè non ne era in grado).
Ad Imola al Tamburello c'erano delle scalinature che avevano fatto preoccupare Senna nei test di marzo su quel circuito (dove il sottoscritto era presente, ndr
), tanto che aveva chiesto di intervenire per sistemare il problema, cosa che la direzione di gara aveva fatto, tuttavia senza risolvere il problema completamente. Il problema era accentuato dal fatto che ad Imola, e non solo li, per ovviare ai problemi creati dalla mancanza delle sospensioni attive, le auto viaggiano con assetti rigidissimi e praticamente inchiodati rasoterra, diventando ancora più difficili da gestire quando l'asfalto non era un bigliardo.
Dal camera car di Schumacher si vede che l'auto di Senna al Tamburello spancia di brutto ogni volta che ci passa. Da li in poi ci sono le due teorie: 1 si rompe improvvisamente lo sterzo e l'auto parte per la tangente senza più controllo, Senna se ne accorge ed inchioda scalando due marce, ma la via di fuga non perfettamente in piano con la pista fa saltare l'auto che, quindi, non rallenta a sufficienza per ridurre la forza dell'impatto. 2 l'auto passa per l'ennesima volta sulle sconnessioni spanciando violentemente; auto molto nervosa e con assetto rigidissimo; stavolta nella spanciata il posteriore perde improvvisamente aderenza, il pilota se ne accorge in tempo reale e raddrizza lo sterzo parzializzando il gas per evitare che il posteriore parta per la tangenze andando in testa coda (da li il calo di sforzo sul sevosterzo e la parzializzazione del gas rilevato dalla telemetria) ed ad auto dritta inchioda scalando le marce, ma, come nel caso 1, la macchina decolla quanto tocca la via di fuga e non perda abbastanza velocità.
Ripeto, non so cosa sia successo, anch'io ho sempre ipotizzato un problema allo sterzo, ma anche l'ipotesi 2 è plausibile.
Rimane il fatto che se la via di fuga fosse stata costruita in maniera corretta la macchina avrebbe rallentato maggiormente, riducendo i danni da impatto. E, soprattutto, senza la pazzesca sfiga dell'uniball infilato nel casco e, soprattutto (perchè i danni più grossi non li ha fatti l'uniball) se lo pneumatico anteriore non avesse colpito il casco causando la frattura alla base cranica, Senna sarebbe uscito dall'auto con le gambe.
Il problema è stato, anche, della giustizia italiana che non ha voluto capire cosa fosse successo ma ha voluto a tutti i costi trovare di colpevoli; purtroppo le corse sono uno sport pericoloso, gli incidenti avvengono e sono sempre colpa di qualcuno; voler trovare a tutti i costi qualcuno da incriminare invece di cercare di capire cosa sia successo per evitarne il ripetersi secondo me, in questo caso, è stato inutile e sbagliato.
Come dici tu, brutta storia